• Come ti vedi
Più tempo trascorri a piangerti addosso, maggiori saranno le cose per le quali dovrai preoccuparti e sentirti dispiaciuto. Se ti ostini a vederti come vittima, finirai col vivere la tua vita come una vittima.
Non deve essere così. Perché puoi scegliere in questo momento, e ogni giorno, di vedere te stesso in modo positivo. Il modo in cui ti vedi dipende da te. Non ha nulla a che fare con le circostanze che ti capita di affrontare.
• Vedi te stesso come una persona unica, bella, creativa ed efficace che sai di essere. Vedi te stesso come un insieme di possibilità positive e creative che sono sulla buona strada per essere soddisfatte. Diventa consapevole che sei in grado di gestire con successo qualunque cosa la vita invia sulla sua strada. Sei in grado di prosperare e crescere e rendere positivo il mondo in cui vivi. Sei in costante movimento, procedi in avanti nonostante tutto , con amore e gioia. E ciò che vedi, sarà quello che diventerai.
Ho ricevuto queste ed altre belle parole da un'amica e collega che, come tutte le altre, mi sono molto vicine in questo periodo. Mi sono piaciute , così ho deciso di girarle anche a voi.
Siamo sempre in riabilitazione, Andrea sta facendo progressi. Certo, a piccoli passi, ma non possiamo pretendere...... Si cateterizza da solo ogni 4 ore, riesce a sollevarsi facendo presa con le mani sulla testiera del letto mentre qualche giorno fa dovevamo tirarlo su noi con il lenzuolo. Gli hanno tolto tutte le graffette che aveva sulla schiena, piega un pò di più il ginocchio operato. E' nauseato dal cibo dell'ospedale, come dargli torto? Ha tutto lo stesso gusto!!!! Ma ci pensano mamma e gli amici a coccolarlo.
Lunedì sarà il suo compleanno: 25!
Lunedì scorso mio marito ed io siamo andati a Udine dove c'è un centro di riabilitazione specifico per le lesioni spinali. Abbiamo avuto un colloquio con il primario, una persona SQUISITA, disponibile, che ha risposto a tutte le nostre domande con una semplicità e chiarezza che non trovi in giro tanto facilmente.
Messo al corrente Andrea di quello che avevamo visto e parlato, ora bisogna decidere se chiedere il trasferimento in quella struttura. Anche la fisiatra della domiciliare che lo prenderà in carico una volta a casa, gli ha confermato che quello è un posto d'eccellenza per i problemi come il suo. Perciò ora non resta che parlare con i medici che lo hanno in carico qui. Bisognerà trovare le parole giuste , ma credo siano intelligenti da capire e non offendersi per la nostra richiesta.
Incrociamo le dita che tutto prosegua senza intoppi!
Un abbraccio a tutte! Ros