Tutto nasce da una leggenda :
San Nicolò deriva da San Nicola, vescovo di Mira, nato a Patara nella Lisia (Asia Minore) e morto nell'anno 350.
San Nicola, si narra, venne a sapere che tre povere bambine della sua città, sarebbero state vendute come schiave, perché la famiglia non poteva assegnare loro una dote con la quale, divenute grandi, si sarebbero potute sposare.
Allora il vescovo andò solo nella notte, fino alla casa delle povere bambine, e posò sulla finestra tre sacchetti pieni d'oro. Fu così che salvò loro la vita.
Tradizione vuole che arrivi nelle case di tutti i bambini nella notte tra il 5 ed il 6 dicembre portando i doni richiesti in una letterina che gli stessi avrebbero inviato per tempo. Ai più birbanti anche un po' di carbone......
Per i miei nipotini, oltre a qualche gioco, ho preparato il carbone......
.... che non manca MAI!!!!
Ho usato delle sfere di plastica apribili (quelle per le palline di Natale). Le ho riempite con smarties e gelee che loro adorano. Il manico è una cannuccia incollata con la colla a caldo.
Ho ricoperto con una carta metallizzata colorata ed il gioco è fatto. Sembrano delle maracas: se le scuoti fanno lo stesso rumore.
In principio fu San Nicola
Innanzitutto bisogna precisare che il nome originale è Nicola, per cui da esso sarebbe iniziata la modifica del nome, nelle naturali trasposizioni che la Storia produce. Esistono infatti diverse “versioni” del santo: San Nicola di Bari, di Myra (dal luogo dove fu vescovo in Asia Minore ndr), dei Lorenesi e poi, quelle alto-adriatiche che possiedono il Nicolò sia con una che con due c.
Questo ultimo passaggio sarebbe dovuto all’azione della Serenissima Repubblica di Venezia, luogo dov’è conservata una parte dei suoi resti. Proprio le spoglie sarebbero state trasportate da Myra a Bari nel 1087 – città dove storicamente viene collocata la figura del santo dopo che il Mediterraneo orientale finì nelle mani dell’espansionismo arabo, capace nel giro di qualche secolo di mettere fine all’epopea dell’Impero bizantino.
Patrono delle genti di mare
San Nicolò, forse proprio perché le sue reiliquie vennero traslate da Myra a Bari da alcuni marinai, viene storicamente ad assumere il ruolo di protettore delle genti di mare. Non solo, visto che il santo avrebbe a cuore, nell’agiografia, anche dei pescatori, delle prostitute, dei commercianti, dei farmacisti, dei bottai e di molte altre professioni.
Marinai greci a Trieste
Fu proprio il mare a portare San Nicolò a Trieste, all’inizio del Settecento. Dopo la proclamazione del porto franco nel 1719 infatti, genti diverse provenienti dal Mediterraneo iniziarono ad affluire in città. I greci furono tra le prime comunità relativamente numerose ad insediarsi, e verso la fine del XVIII secolo fondarono la propria chiesa, dopo alcune dispute con i fedeli serbi per quanto riguardava la lingua da utilizzare durante le funzioni nel tempio di San Spiridione.
La chiesa venne eretta sulle rive triestine e venne intitolata a San Nicolò e alla Santissima Trinità. È forse da quel momento che il giorno presunto della morte del santo, il 6 Dicembre, viene celebrato a Trieste? Si sa, la Storia ha periodi di sedimentazione lunghissimi e, a volte, mancano dei riferimenti documentari per poter datare l’inizio di una festa, una fiera o una celebrazione collettiva.
San Nicolò è più importante di Babbo Natale
Quello che sappiamo è che San Nicolò a Trieste è più importante di Babbo Natale, anche se, secondo le leggende, quest’ultimo deriverebbe proprio dal santo che si celebra oggi. I bambini aspettano i regali la mattina del 6 Dicembre, mentre quelli del 25 passano quasi in secondo piano. Fa parte del particolarismo triestino ed è così da tanto, forse, potremmo dire quasi da sempre.
Cara Ros, io che sono un vecchio, ricordo che Sanicolò era la festa molto attesa da tutti i bambini.
RispondiEliminaGrazie che ci hai raccontato la vera storia, e dico che è stata molto interessante.
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie a te, Tomaso, per il commento. Un caro saluto. Ros
EliminaMa sai che anche da noi Babbo Natale passa in secondo piano? Anzi, quando ero piccola io non passava proprio!😉
RispondiEliminaDa noi si festeggia Santa Lucia che porta i doni la notte tra il 12 e il 13 dicembre.
Porta un piatto di dolci e dei giocattoli.
Bellissimi i ciupa ciupa che hai preparato per i tuoi nipoti. Ne saranno veramente felici.
Un abbraccio
Maria
Ciao Maria. Intanto grazie per essere passata a trovarmi. Bisogna dire che le festività sono molto ravvicinate. Un tempo non c'erano tanti soldi da spendere e così si prediligeva una festa all'altra. Però è bello vedere i bimbi che aspettano con ansia l'arrivo del signore vestito di rosso con un pastorale ed un grande sacco pieno di doni. Le scuole materne si attivano in tal senso. Chiedono ai nonni di offrirsi per il travestimento. A casa, invece, si prepara la tavola per l'arrivo di San Nicolo:dei biscotti, un bicchiere di latte ed un piattino con del sale per l'asinello che lo aiuta.
EliminaBuona serata. Ros
Ciao Ros, da noi si è sempre festeggiato Santa Lucia, era lei che ci portava i doni, quante attese e speranze! Adesso è tutto diverso, un tempo i doni erano pochi e poveri: al mattino si trovava qualche dolcetto, noci, mandarini, un giocattolo e gli immancabili calzettoni di lana... eppure eravamo felici.
RispondiEliminaUn abbraccio, buona serata!
È vero! Si stava meglio quando si stava peggio... Si apprezzava di più tutto. Anche da me arrivava un regalino a testa. Dolci solo nelle grandi occasioni. Caramelle, poi, non esistevano. Costavano. A Natale ricevevo un pensierino solo dagli zii e dai nonni. Pochi anche loro.... Ma avevo sempre molte aspettative. Il più delle volte rimanevano tali. Ma non importa. Sono cresciuta ugualmente e mi spiace vedere i nipoti che scartano, con entusiasmo sì, i pacchetti, ma alla fine il regalo rimane in un angolino. Hanno troppe cose. Un salutone. Ros
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